Formazione scuola-lavoro, la visione della sovrintendente scolastica Viviana Sbardella
Intervista a cura dell'Unità lavoro, scuola e welfare di Tsm
Il progetto di Tsm dedicato all'alternanza scuola lavoro, giunto ormai alla sua ottava edizione, sta confermando con i numeri, circa 4000 i ragazzi e le ragazze coinvolti nell'ultimo anno scolastico, il proprio gradimento nel mondo della scuola del Trentino. A suo giudizio quali sono gli elementi di forza del progetto e per quali ragioni un istituto del Trentino dovrebbe aderire alla nostra proposta formativa?
Gli elementi di forza sono numerosi: innanzi tutto si tratta di un progetto che nel corso degli anni ha saputo rispondere alle diverse richieste delle scuole, sia in termini organizzativi che di contenuto. Il dialogo tra Tsm e il mondo della scuola è stato continuo in questi anni e di conseguenza le attività proposte sono state aggiornate proprio sulla base delle indicazioni dei docenti. Si tratta di un percorso molto flessibile, che offre percorsi diversi, che possono davvero supportare gli studenti nel comprendere il mondo del lavoro da punti di vista differenti. Oltre venti istituti hanno aderito lo scorso anno al progetto, confermando così per l'ennesima volta il proprio interesse verso i moduli formativi. Io credo che gli istituti vedano in questi percorsi uno strumento utile per dare ai propri studenti il giusto contesto per valorizzare al meglio il senso delle proprie esperienze di alternanza scuola-lavoro.
Lo studio elaborato da “The European House Ambrosetti” per Confindustria Trento e presentato in occasione della recente assemblea generale dell'associazione, ha posto al centro del dibattito l'urgenza di favorire una maggiore presenza del sistema imprenditoriale e associativo nei percorsi formativi di scuole superiori e università. Rispetto a questa esigenza, come ritiene si collochi il “sistema scuola” trentino in confronto al resto d'Italia?
Il sistema scuola è fortemente consapevole che l'alternanza scuola-lavoro rappresenti un fattore importante per preparare i giovani all'ingresso nel mondo del lavoro o alla prosecuzione degli studi. Il sistema scolastico trentino promuove attivamente progetti di alternanza e, andando in controtendenza rispetto al sistema nazionale, ha scelto di non ridurre il monte ore delle esperienze di alternanza scuola lavoro, proprio nella convinzione che siano percorsi altamente formativi. Inoltre, in Trentino si rileva un coinvolgimento attivo delle imprese locali consentendo in molti casi di integrare le imprese stesse nei percorsi formativi. Le imprese trentine sono sempre più aperte alla collaborazione con le scuole e questo offre agli studenti opportunità di apprendimento pratico e di sviluppo di competenze trasversali.
Lei gode di un osservatorio privilegiato sul mondo scolastico. Come influisce, se influisce, dal suo punto di vista, l'alternanza scuola-lavoro sul tasso di occupazione e sull'employability dei giovani?
L'alternanza scuola-lavoro ha per sua natura un carattere orientativo e quindi può aiutare lo studente a capire quali possano essere gli ambiti lavorativi, e di conseguenza in molti casi il percorso universitario, verso cui indirizzarsi. Inoltre, l'alternanza è l'unico momento previsto dalla scuola in cui aziende e studenti possono incontrarsi e conoscersi. Risulta evidente, quindi, come l'alternanza possa davvero facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro: abbiamo tante testimonianze di studenti che lo hanno trovato proprio grazie ad un'esperienza di tirocinio in azienda.
L'istituto dell'alternanza scuola-lavoro, in ambito nazionale PCTO (Percorsi per la Competenze Trasversali e per l'Orientamento), è oggetto di critiche da parte di alcune associazioni studentesche, che ne chiedono la radicale modifica o addirittura l'abolizione, considerandole forme di sfruttamento degli studenti e delle studentesse e negandone implicitamente il valore formativo. Quali modifiche lei ritiene possano esser messe in campo nei prossimi anni per migliorare il progetto?
Le critiche e le preoccupazioni espresse dalle associazioni studentesche riguardo all'alternanza scuola-lavoro sono importanti e meritano di essere prese in considerazione per migliorare il sistema. Ci sono elementi che andrebbero maggiormente considerati per venire incontro alle esigenze degli studenti e migliorare il progetto. Innanzitutto sarebbe utile coinvolgere maggiormente gli studenti nell'organizzazione dei loro percorsi di alternanza scuola-lavoro, identificando le loro preferenze e i loro interessi, cercando di abbinare le opportunità di lavoro all'indirizzo di studio con l'obiettivo di aiutarli a vedere il valore delle esperienze formative. Le scuole dovrebbero lavorare in stretta collaborazione con le aziende per garantire che le esperienze offerte siano rilevanti per la formazione degli studenti e contribuiscano al loro sviluppo professionale. Durante l'alternanza è importante che gli studenti abbiano un tutor aziendale efficace che li guidi e fornisca supporto. Questo può contribuire a ridurre la percezione di sfruttamento e aumentare il valore formativo dell'esperienza. Una delle criticità è la valutazione, perché non sempre le scuole hanno elaborato modelli di valutazione continua per monitorare il progresso degli studenti durante l'alternanza. Infine, occorre aumentare la varietà delle proposte, al fine di consentire ai ragazzi di esplorare diverse aree e diverse settori. Ciò li aiuterebbe a scoprire passioni e interessi.
In sintesi, l'obiettivo dovrebbe essere quello di rendere l'alternanza scuola-lavoro un'esperienza formativa significativa, in cui gli studenti possano acquisire competenze trasversali, sviluppare una visione chiara delle loro carriere future e sentirsi valorizzati. Ciò richiede un impegno congiunto da parte delle scuole, delle aziende e delle istituzioni per adattare e migliorare il sistema in risposta alle esigenze degli studenti.