Formazione e sinergia fra istituzioni per contrastare la violenza sulle donne
Fornire strumenti e competenze per rendere sempre più professionale ed efficace il lavoro di chi entra in contatto con le donne che subiscono violenza. È l'obiettivo dei laboratori formativi promossi dalla Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con l'Unità benessere della persona, sviluppo organizzativo e ambito sociale di TSM e rivolti agli operatori e alle operatrici delle Forze dell'ordine, della Polizia locale, dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, dei servizi sociali territoriali e degli enti del terzo settore. Per aprire l'edizione 2024 dei laboratori formativi, quest'anno dedicata al tema "Convergere nella rete antiviolenza: strategie, risorse e connessioni", sono intervenuti, presso la sede di TSM, i rappresentanti delle istituzioni e delle Forze dell'Ordine.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha evidenziato l'importanza di “fare squadra” fra le diverse istituzioni. "Il contrasto alla violenza sulle donne può essere realmente efficace - ha detto - soltanto se riusciamo a mettere in campo un impegno collettivo, che coinvolga le istituzioni e la società". Il presidente ha poi ricordato che lo scorso febbraio sono stati attivati due nuovi importanti servizi finanziati con risorse provinciali: una casa rifugio per donne vittime di violenza e un nuovo centro antiviolenza, con sede principale a Rovereto e due sedi periferiche a Cavalese e Cles. Inoltre, dal primo ottobre 2023, è confermato il servizio Centro Uomini Autori di violenza, anch'esso finanziato con risorse provinciali. "Sforzi che riflettono - ha concluso - l'impegno costante delle istituzioni nel contrastare un fenomeno tanto complesso quanto, purtroppo, diffuso”.
“Il contrasto alla violenza di genere è importante quanto il contrasto alla mafia o al terrorismo - ha evidenziato il procuratore della Repubblica di Trento - Sandro Raimondi. È una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme. In Trentino c'è una sinergia ampia e concreta fra le istituzioni, che fin dal 2021 hanno sottoscritto, al riguardo, un apposito protocollo d'intesa”. “La lotta alla violenza sulle donne è un tema centrale - ha detto, collegata in video, Orietta Canova, procuratore della Repubblica di Rovereto - e in questa provincia ci sono sensibilità e strumenti straordinari”. Sulla stessa lunghezza d'onda il questore di Trento Maurizio Improta e il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Matteo Ederle. Entrambi hanno evidenziato l'ottimo livello di collaborazione interistituzionale presente in Trentino.
Il percorso formativo partito a maggio, con i docenti Roberta Radich e Andrea Picco, promosso dall'UMSE Prevenzione della violenza e della criminalità, diretta da Laura Castegnaro, in collaborazione con TSM, si articola in 10 incontri territoriali, con sede a Trento, Rovereto, Riva del Garda, Tione, Pergine Valsugana, Borgo Valsugana, Cavalese e Cles. Lo svolgimento delocalizzato degli incontri formativi permette la conoscenza reciproca degli operatori impegnati in un determinato territorio e la conseguente facilitazione di rapporti interpersonali per la gestione dei casi di violenza che richiedono l'intervento di più Servizi. Il focus del percorso formativo è l'intervento di rete, inteso quale strumento elettivo rispetto alla violenza di genere: mettere a punto interventi coordinati con una visione di sistema, non frammentata è fondamentale per accompagnare la donna nel percorso di fuoruscita dalla violenza. Attraverso sessioni pratiche e teoriche, i partecipanti possono acquisire conoscenze sulle dinamiche della violenza di genere, sviluppando abilità interpersonali e strategie per una collaborazione efficace, ottimizzando le risorse disponibili. Il programma completo del corso è descritto nell'allegato.