News/Approfondimenti > 09 marzo 2007

I clienti promuovono il mercatino di Natale

Esposizione troppo piccola e prezzi eccessivi gli unici nei «Formula azzeccata e vincente». La città resta sullo sfondo. di Guido Pasqualini

Il mercatino di Natale di Trento? Bello, tipico, ben organizzato, accessibile, forse un po' caro, sicuramente troppo piccolo. È la fotografia che emerge dalla ricerca commissionata da Comune e Azienda di promozione turistica Trento-Monte Bondone alla Trento School of Management.

In novembre e dicembre lo staff di Tsm ha rivolto venti domande a 450 clienti del mercatino per tracciare l'identikit del visitatore. L'analisi non si è limitata agli acquirenti ma ha preso in considerazione anche i gestori delle bancarelle e i negozianti del centro. Ebbene, la rassegna organizzata da Trento Fiere non sembra una meteora ma una realtà che, con qualche accorgimento, è destinata a durare nonostante la crescita costante e vertiginosa degli ultimi anni. Le critiche sono note: i turisti arrivano in città soltanto per il mercatino anche se la sua formula è vecchia e ripetitiva, i turisti creano disagi ai residenti appesantendo la mobilità, spendono poco nei negozi della città, non apprezzano le bellezze artistiche e architettoniche del centro.

L'indagine conferma che «attualmente la città rimane un po' sullo sfondo rispetto ai mercatini, come se fosse una quinta scenografica ad ornamento della bancarelle». «Come emerge in modo chiaro dalla ricerca - scrivono gli esperti di Tsm -, la motivazione principale che spinge le migliaia di persone a Trento è il mercatino. Si tratta, per il futuro, di riportare un po' in luce la città, attribuirle maggiore protagonismo, attraverso un'opera a diversi livelli (operativo, strategico, ma anche politico-istituzionale). Di questo ne beneficerà senz'altro la città, ma anche i mercatini, che per continuare ad avere successo devono cambiare restando fedeli all'idea originaria, che si conferma azzeccata e vincente». Dunque promosso l'ente organizzatore diretto da Claudio Facchinelli, rimandati Apt e Comune di Trento. IL CLIENTE. Dei 450 intervistati (erano esclusi i residenti nel comune, ma non nella provincia, di Trento), il 55% erano donne, il 45% uomini. La fascia d'età più rappresentata era quella fra i 36 e i 45 anni (25%). Quasi la metà (48%) era in possesso del diploma di scuola superiore, il 27% della licenza media inferiore, il 16% della laurea. Uno su quattro lavorava come impiegato. Da dove vengono i clienti? Fra gli intervistati, 58 dalla provincia di Milano, 25 da Verona, 21 da Venezia e Firenze, 18 da Bologna e Torino, 14 da Bergamo, 11 da Arezzo e Vicenza. Per due clienti su tre si trattava della prima visita al mercatino di Trento; nell'81% dei casi ci si fermava in città soltanto per una giornata. Chi si è trattenuto, ha alloggiato in albergo (57%), nei camper (21%), in casa propria o di amici (15%). L'esposizione di piazza Fiera per il 77% degli intervistati è stato il motivo fondamentale della visita a Trento. La ricerca conferma che la pubblicità migliore per il mercatino è il passaparola (65% dei clienti). Il 14% lo ha conosciuto grazie a esperienze precedenti, l'8% su internet, il 7% sfogliando giornali e riviste, il 6% in base alle indicazioni fornite dai titolari degli alberghi in cui soggiornavano. Solo due persone avevano cercato notizie del mercatino su www.trentino.to, il sito ufficiale della promozione turistica. Che ci sia qualcosa da rivedere nel settore, lo conferma il fatto che soltanto il 2% ha contattato l'Apt per organizzare la sua permanenza in Trentino. LE PAGELLE. Ai clienti è stato chiesto anche di dare un giudizio sul mercatino (voti da 1 a 10). Il fattore più apprezzato è la cortesia dei venditori (9 il voto medio), segno che la scelta degli espositori è stata azzeccata; da rivedere sono invece i prezzi (6,6) «spesso ritenuti eccessivi». I clienti tuttavia si autoregolamentano visto che la maggioranza (44%) spende soltanto da 0 a 20 euro e il 34% da 21 a 50 euro. E c'è un 13% di visitatori che non ha tirato fuori nemmeno un euro. Sopra la media dell'otto le altre voci: disposizione delle bancarelle (8,5), atmosfera (8,4), accessibilità (8,3) e qualità dei prodotti (8,1). A questo proposito va evidenziato che l'83% dei clienti ritiene che la merce in vendita sia davvero tipica del territorio trentino, percentuale molto alta considerato che alcuni espositori provenivano da fuori provincia. Risultato: il 72% delle persone intervistate ha dichiarato l'intenzione di tornare a visitare il mercatino nella prossima edizione. LA CITTÀ DI TRENTO.

Nei questionari erano previsti giudizi anche sulla città. Il voto più alto (8,5) è stato riportato dalla qualità del centro storico con il suo arredo urbano e i suoi negozi. A seguire il sistema di trasporti pubblici e parcheggi (8,4) e il giudizio sul «mangiare e bere a Trento» (7,9). I PROBLEMI. Agli intervistati è stata offerta la possibilità di segnalare disfunzioni e problemi. Ben 35 (8%) ha giudicato il mercatino troppo piccolo. Andrebbe aumentato il numero della bancarelle e ampliata ad altre zone della città l'area di esposizione «dato che risulterebbe ingiustificato un viaggio (magari) lungo e impegnativo per visitare un mercatino di dimensioni così ridotte». Il 4% ritiene che la segnaletica non sia adeguata. Alcuni criticano la musica «troppo scadente e ripetitiva», gli addobbi «spogli», la mancanza di posti a sedere e di servizi igienici. GLI ESPOSITORI. Anche a loro è stato distribuito un questionario. Hanno risposto soltanto 37 su 66. Tutti contenti, visto che il 97% ha dichiarato di voler tornare; tutti contrari (92%) all'introduzione del numero chiuso; quasi tutti (70%) anche all'apertura serale. Curioso il fatto che il 19% dei prodotti erano in vendita anche in altri mercatini. Alcuni gestori delle bancarelle «esterne» hanno detto di sentirsi penalizzati rispetto alle casette centrali riservate all'enogastronomia. I NEGOZIANTI DEL CENTRO. Tsm ha somministrato loro 109 questionari. Sono soddisfatti: il 62% ritiene che il mercatino aumenti i loro affari, percentuale che arriva al 90% fra baristi e ristoratori. Il 62% dei negozianti vorrebbe che il mercatino venisse allargato ad altre zone del centro - piazza Duomo, piazza Battisti o via Belenzani -, ipotesi invece respinta dall'83% degli espositori di piazza Fiera. Le priorità per la prossima edizione? Creare percorsi tematici per una visita del centro (34%), animare il centro con concerti (26%), distribuire i flussi durante tutta la settimana (22%).

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