Economia e arte insieme. Un matrimonio inconsueto per stimolare la cultura.
E' stata presentata ieri la seconda edizione del Master of Art and Culture Management organizzato da tsm. Anche il Mart tra gli enti coinvolti dall'iniziativa. di Monica Gabrielli
''Quando una città smette di essere scuola e non riconosce più le sue menti a risentirne è anche l'economia. Come quando Crotone espulse Pitagora che fu costretto a rifugiarsi a Metaponte. Dando inizio al deçlino della Magna Grecia''.
E' riallacciandosi a questo episodio che Ugo Morelli ha inaugurato ieri la seconda edizione del Master of Art and Culture Management da lui diretto e organizzato dalla Trento School of Management. Un master che ha l'biettivo di formare nuove professionalità per gestire gli eventi dell'arte e della cultura.
Un'iniziativa che viene riproposta per il secondo anno consecutivo e che intende unire due settori apparentemente lontani. L'assessore all'università e alla formazione del Comune di Rovereto (partner della proposta), Donata Loss, l'ha definita ''una connessione virtuosa tra imprenditoria e cultura''. Una sfida difficile per i futuri manager della cultura. Gabriella Belli, direttrice del Mart, altro protagonista del master, si è rivolta ai trentacinque laureati che hanno superato la selezione con un messaggio chiaro: ''Questa collaborazione tra il Mart e la Trento School of Management è stata possibile grazie a un condiviso spirito umanistico che ci contraddistingue. Questo progetto, è in sintonia con la storia della città che lo ospita, dove la carta vincente dello spirito umanistico ha guidato l'imprenditoria''. La direttrice ha proseguito: ''Al MART non ci saranno mai mostre blockbuster, ma soltanto esposizioni che mirano alla meditazione e alla ricerca''. Un lascito che Rovereto e lo stesso museo d'arte contemporanea hanno ereditato da uno dei nomi di maggior rilievo della città , Fortunato Depero: ''Nel 1915 l'artista ha firmato con Balla il Manifesto della ricostruzione futurista dell'Universo con cui ha introdotto l'azzeramento linguistico e ha eliminato la divisione delle arti. Da questo momento nasce l'idea dell'universalità dell'arte che invade ogni dimensione della vita. Noi abbiamo cercato di interpretare questa tradizione''. Ed ecco i consigli ai partecipanti al Master: ''C'è bisogno di professionalità innovative e aggiornate ai nuovi modelli della gestione della cultura, ma non si dovranno mai perdere di vista i valori umanistici che dovranno anzi guidare la vita professionale. Alla medicina si chiedono risposte sulla salute, alla cultura sui valori. I professionisti della cultura, anche quando dovranno prendere decisioni pratiche e organizzative, dovranno sempre avere la consapevolezza che il loro lavoro deve tradursi in risposte alle domande dello spirito''. Il concetto è stato ripreso anche da Ugo Morelli: ''E' soltanto attraverso la reciproca autonomia di cultura e economia che si giunge allo sviluppo. La dimensione culturale non può essere ridotta a fattori strumentali senza esserne distrutta. E necessario stare molto attenti al gioco delle parti puntando a una dimensione oculata, efficace ed efficente della cultura perchè è forte il bisogo di innovazione ma i nuovi manager devono essere consapevoli che stanno camminando su un terreno delicato e privilegiato. Un equilibrio difficile da raggiungere e la cui strada non è ancora stata segnata: ''Non abbiamo asncora la soluzione. Non esiste nessun manuale già scritto. Ma sentiamo la preoccupazione per questa questione e intendiamo praticare con attenzione e critica questa nuova prospettiva di lavoro.'' Il presidente della Camera di Commercio di Trento Dalpez (membro del consorzio, di cui fanno parte anche l'Università di Trento e la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, che ha dato vita alla Trento School of Management) ha sottolineato l'importanza di questo master soprattutto perché frutto di una collaborazione tra soggetti portatori di interessi diversi, ma accomunati da un unico obiettivo, ''l'evoluzione verso l'alto''.
Il master, inaugurato ieri, proseguirà fino al 9 novembre 2005. L'biettivo è quello di formare professionalità in grado di gestire i processi economico-finanziari delle istituzioni dell'arte e della cultura, di progettare iniziative promozionali tra i diversi soggetti coinvolti nella definizione di forme d'offerta culturale e turistica, di partecipare alla rete delle relazioni professionali e al gioco di costruzione dell'organizzazione nelle diverse situazioni di lavoro e di inserirsi nei processi organizzativi e gestionali, portando elementi di innovazione ed esprimendo una cultura del lavoro in sintonia con le esigenze aziendali emergenti. Per trasmettere queste competenze sono stati chiamati docenti ed esperti a livello nazionale.