News/Approfondimenti > 25 settembre 2013

Ecco il primo volume della collana “Quaderni del paesaggio trentino”

L'Eco delle Valli, 25 settembre

VALLI TRENTINE  -  “Il paesaggio è frutto del rapporto fra l’uomo e l’ambiente in cui vive, lo si può intendere certamente come l’ambito territoriale di una cultura. E quello che vediamo intorno a noi è il paesaggio che nel corso del tempo gli abitanti di questo territorio hanno costruito interagendo con la natura e con l’ambiente, ciascuno contribuendo alla produzione di un elemento fondante del patrimonio identitario del Trentino e delle sue comunità, costituito anche di valori e di significati simbolici, in parte peculiari e caratteristici di questi luoghi.

Ma è anche un paesaggio che cambia e che ci accompagna verso il futuro, ed è di questo cambiamento che dobbiamo essere attori consapevoli”. Sono le considerazioni di Mauro Gilmozzi, assessore provinciale all’urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità, per la presentazione della nuova collana “Quaderni del paesaggio trentino – materiali di lavoro dell’Osservatorio del paesaggio”, edita dalla Provincia autonoma di Trento tramite Step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio. Una iniziativa che si inserisce all’interno di una più vasta strategia, delineata dalla legge urbanistica provinciale del 2008 e che ha visto l’istituzione della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step), la nascita del sito internet paesaggiotrentino.it e dell’Osservatorio del Paesaggio della Provincia autonoma di Trento,  forum presieduto proprio da Mauro Gilmozzi.

indexSono due i numeri dei “Quaderni del paesaggio trentino” dedicati ai progetti sviluppati nell’ambito del “Fondo per la riqualificazione dei centri storici e del paesaggio”, e presentano un’ampia sintesi degli elaborati scaturiti da un articolato percorso di ricerca che l’Amministrazione Provinciale ha promosso e coordinato, con riferimento ad alcune tematiche paesaggistiche di particolare rilievo per il territorio trentino. Il lavoro di ricerca, che ha coinvolto il mondo accademico e delle professioni, è stato presentato alla cittadinanza in numerosi incontri, caratterizzati da grande partecipazione e interesse. Il primo volume -  presentato oggi – riporta appunto gli esiti del lavoro svolto dalla Scuola di Ingegneria dell’Università di Trento, incaricata di effettuare un’ approfondita analisi e di elaborare scenari sui possibili assetti che, in futuro, potrà assumere il territorio.

La ricerca, coordinata dal professor Pino Scaglione, si occupa del rapporto tra gli elementi identitari, i fattori di trasformazione e le possibili azioni di valorizzazione del paesaggio del Trentino e si è conclusa nella primavera del 2013.
In ambiente montano la necessità di mettere a coltura anche terreni particolarmente impervi, data la scarsità di suolo coltivabile, ha richiesto l’intervento e la fatica di molte generazioni, con risultati di grande efficacia non solo per quanto riguarda la produzione agricola, ma anche, si pensi ad esempio ai terrazzamenti, di considerevole valenza paesaggistica. Nel contempo la dislocazione della varie attività agro-silvo-pastorali e l’ordinamento fondiario hanno dato luogo alla costruzione di edifici rurali di varia funzione (case destinate ad abitazione principale, baite di mezza montagna, malghe per l’alpeggio, mulini, casere, masi in alcune zone di antica colonizzazione germanica), correlata al tipo di attività praticata all’interno di un sistema di gestione articolato e complesso. Anche questi manufatti contribuiscono significativamente alla costruzione del paesaggio alpino, insieme alle città e ai paesi che animano le valli. In molti casi il paesaggio ha contribuito a rinsaldare l’attaccamento degli abitanti al territorio originario e l’orgoglio della propria storia nonché il senso di appartenenza a una comunità, anche quando costretti a lunghi periodi di migrazione. Questo legame si è alimentato nella condivisione di un nucleo di valori in cui riconoscersi e di un vissuto emotivo in cui il paesaggio svolge un ruolo rilevante. Il paesaggio, nelle sue permanenze e nelle sue trasformazioni, è la testimonianza di questa trasmissione di un patrimonio culturale, dei suoi mutamenti, della sua evoluzione, ma anche del suo possibile degrado, rappresenta l’esito visibile della storia di un territorio ed è un elemento essenziale nella produzione di una memoria condivisa.

La consapevolezza del suo valore per la vivibilità dei luoghi deve essere il punto da cui partire nella formazione delle azioni progettuali e delle aspirazioni collettive circa le prospettive di sviluppo di un territorio.
index2E’ il caso della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio (Step), che ha il compito di svolgere attività formative, educative, di studio e di ricerca, volte a promuovere la crescita di una cultura evoluta del territorio e del paesaggio, che ponga al centro la vivibilità e lo sviluppo sostenibile. Ed, ancora, dell’Osservatorio del Paesaggio cui la Giunta provinciale ha affidato l’impegno di favorire l’elaborazione e il coordinamento di valutazioni e di visioni, in una prospettiva di valorizzazione e di sintesi delle espressioni dei diversi attori, pubblici, associativi, culturali, presenti sul territorio, facilitando l’interazione tra saperi locali e conoscenza esperta nell’analisi delle trasformazioni del territorio e dell’evoluzione della percezione del paesaggio nonché nella definizione di obiettivi di qualità paesaggistica. Step e Osservatorio del Paesaggio si pongono come strumenti di sensibilizzazione e di crescita culturale per tutta la collettività svolgendo, nel contempo, una funzione di supporto alla gestione delle politiche per il territorio e di aiuto e accompagnamento per le Comunità di valle nello svolgimento delle funzioni di pianificazione a cui sono chiamate. Lo studio approfondito, il monitoraggio e la continua lettura dei mutamenti del paesaggio consentono di indirizzare la sua evoluzione e di correggere eventuali tendenze non compatibili con i suoi caratteri distintivi, di valorizzare le specificità locali e di consentire in tal modo al Trentino di collocarsi nelle reti alpine e internazionali con un’immagine e un ruolo riconoscibili.

Anche il sito internet paesaggiotrentino.it concorre al raggiungimento di questi obiettivi, non solo come mezzo di comunicazione e di informazione, ma anche come luogo di scambio di idee, di partecipazione e di promozione della conoscenza sui temi del territorio, del paesaggio e dell’ambiente, con l’intento di sostenere l’innovazione e il cambiamento necessari perché il paesaggio non solo continui ad essere al centro delle politiche del territorio, ma divenga concretamente un elemento propulsivo dello sviluppo di tutte le comunità di valle, ciascuna con la propria storia, le proprie vocazioni e visione di futuro. Con gli stessi propositi sono stati dati alle stampe i primi due numeri dei Quaderni del paesaggio trentino – materiali di lavoro dell’Osservatorio del paesaggio: il volume presentato oggi e il prossimo, in corso di pubblicazione. Entrambi i testi sono dedicati ai progetti sviluppati nell’ambito del “Fondo per la riqualificazione dei centri storici e del paesaggio”, e presentano un’ampia sintesi degli elaborati scaturiti da un articolato percorso di ricerca che l’Amministrazione Provinciale ha promosso e coordinato, con riferimento ad alcune tematiche paesaggistiche di particolare rilievo per il territorio trentino. Il lavoro di ricerca, che ha coinvolto il mondo accademico e delle professioni, è stato presentato alla cittadinanza nell’ambito di numerosi incontri, caratterizzati da grande partecipazione e interesse del pubblico.

Il primo volume riporta gli esiti del lavoro svolto dalla Scuola di Ingegneria dell’Università di Trento, incaricata di effettuare un’ approfondita analisi e di elaborare scenari sui possibili assetti che, in futuro, potrà assumere il territorio. La ricerca, coordinata dal Professor Pino Scaglione, approfondisce il rapporto tra gli elementi identitari, i fattori di trasformazione e le possibili azioni di valorizzazione del paesaggio del Trentino e si è conclusa nella primavera del 2013. Il secondo volume presenterà gli elaborati prodotti da otto gruppi interdisciplinari di progettazione e ricerca, che il Servizio urbanistica e tutela del paesaggio, avvalendosi di un’apposita Commissione tecnico-scientifica, ha selezionato, tra più di cinquanta adesioni. Gli studi hanno sviluppato approcci metodologici e soluzioni tecniche particolarmente utili sia per affrontare alcune criticità territoriali specifiche sia per fornire indicazioni metodologiche idonee a supportare l’attività di pianificazione delle Comunità di Valle, nella prospettiva della redazione dei Piani Territoriali di Comunità. In coerenza con gli orientamenti espressi dal Piano urbanistico provinciale, finalizzati a coniugare paesaggio, ambiente e territorio, e con la visione del paesaggio, dinamica, strutturale e pervasiva introdotta nel 2000 dalla Convenzione Europea del Paesaggio, le ricerche e i progetti contribuiscono alla costruzione di un’idea di paesaggio come fattore in continua trasformazione, proponendo soluzioni progettuali ed approcci metodologici utili per gestire questa trasformazione in una prospettiva di sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
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