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20 gennaio 2005
L'offerta formativa dei percorsi post lauream nell'ambito del management culturale e le sue concrete implicazioni all'interno dei diversi contesti lavorativi costituiscono lo spunto iniziale del convegno Master Incontra Master.
nuove professioni culturali, efficacia e riflessioni che si svolgerà domani, a partire dalle ore 9 presso la sala conferenze del Mart. Il progetto, ideato da puntoMac (associazione nata su spontanea iniziativa di alcuni fra gli allievi della prima edizione del master of art and culture management di tsm) e realizzato con il patrocinio del Comune di Rovereto, ha la finalità prima di creare uno scambio fecondo tra gli studenti e i direttori di 16 master affini del panorama italiano, coinvolgendo così nel dibattito formatori, nuove figure professionali e soprattutto rappresentanti delle istituzioni museali e della pubblica amministrazione.
Per questo primo incontro gli organizzatori non hanno pensato ad un unico tema dominante bensì ad un workshop che si svilupperà nel corso della mattinata attraverso otto tavole rotonde, aperto solo agli studenti chiamati a confrontarsi e coordinato da Cristian Valsecchi, docente di economia della cultura presso l'Università di Bergamo.
Spaziando da problematiche attuali a singoli argomenti come il marketing culturale e i suoi strumenti strategici, i punti critici e di forza della formazione post universitaria in questo settore ed il ''gap'' che spesso si viene a creare tra bagaglio teorico ed applicazione pratica, si tenterà di approdare ad una definizione del manager della cultura. Figura, quest' ultima, dai contorni ancora sfumati, in equilibrio tra specializzazione e flessibilità che riunisce una pluralità di competenze anche di carattere economico e gestionale. Nel pomeriggio, dalle 15, un dibattito aperto al pubblico permetterà di esplicare le tematiche emerse dalle tavole rotonde. Alla discussione prenderanno parte alcuni direttori dei master fra i quali Maria Rita cifarelli (Università di Genova), Adriana Corrado (Università degli studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Alberto Abruzzese (La Sapienza, Roma), Tino Bino (Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia), Emanuele Amodei (Palazzo Spinelli, Firenze), Anna Maria Giannini (La sapienza, Roma). Punto decisivo del convegno è inoltre quello di condurre i contenuti al di fuori dell'aula, per valutare la domanda di queste nuove figure professionali e le possibili ''resistenze'' da parte delle istituzioni, aggiungendovi il confronto diretto con testimonianze di politica culturale. Importanti quindi il concreto esempio di strategia museale portato della direttrice stessa del Mart, Ggabriella Bbelli e l'intervento di Ddonata Lloss, assessore del Comune di Rrovereto. In attesa di un primo bilancio, nulla esclude che l'iniziativa si possa ripetere in futuro, magari anche con cadenza annuale. Questa è la speranza dei membri della neonata associazione che per un anno (durante il periodo di frequentazione del master) hanno vissuto il contesto trentino e che ora vorrebbero farne un punto di riferimento non soltanto per l'offerta didattica e formativa.
Dal programma dell'evento (il primo di natura consimile che si svolge in Italia) emergono l'importanza di un interscambio di competenze, l'esigenza forte di creare una rete di contatti che portino ad un aggiornamento continuo, al passo con i repentini sviluppi caratteristici di questo preciso settore. ''Rovereto centro dei master in Arte e Cultura: un sogno?'' S'interroga con ottimistico slancio uno degli organizzatori. Vista la tenacia con cui il progetto è stato portato avanti e le prime risposte dei diretti interessati (per l'occasione giungeranno al Mart allievi e docenti da Torino, Genova, Milano, Brescia, Padova, Roma), forse l'ipotesi potrebbe apparire non del tutto così infondata.
Domani convegno dei master al Mart
Manager culturali, figure indistinte. di Veronica Rodenigo
nuove professioni culturali, efficacia e riflessioni che si svolgerà domani, a partire dalle ore 9 presso la sala conferenze del Mart. Il progetto, ideato da puntoMac (associazione nata su spontanea iniziativa di alcuni fra gli allievi della prima edizione del master of art and culture management di tsm) e realizzato con il patrocinio del Comune di Rovereto, ha la finalità prima di creare uno scambio fecondo tra gli studenti e i direttori di 16 master affini del panorama italiano, coinvolgendo così nel dibattito formatori, nuove figure professionali e soprattutto rappresentanti delle istituzioni museali e della pubblica amministrazione.
Per questo primo incontro gli organizzatori non hanno pensato ad un unico tema dominante bensì ad un workshop che si svilupperà nel corso della mattinata attraverso otto tavole rotonde, aperto solo agli studenti chiamati a confrontarsi e coordinato da Cristian Valsecchi, docente di economia della cultura presso l'Università di Bergamo.
Spaziando da problematiche attuali a singoli argomenti come il marketing culturale e i suoi strumenti strategici, i punti critici e di forza della formazione post universitaria in questo settore ed il ''gap'' che spesso si viene a creare tra bagaglio teorico ed applicazione pratica, si tenterà di approdare ad una definizione del manager della cultura. Figura, quest' ultima, dai contorni ancora sfumati, in equilibrio tra specializzazione e flessibilità che riunisce una pluralità di competenze anche di carattere economico e gestionale. Nel pomeriggio, dalle 15, un dibattito aperto al pubblico permetterà di esplicare le tematiche emerse dalle tavole rotonde. Alla discussione prenderanno parte alcuni direttori dei master fra i quali Maria Rita cifarelli (Università di Genova), Adriana Corrado (Università degli studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Alberto Abruzzese (La Sapienza, Roma), Tino Bino (Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia), Emanuele Amodei (Palazzo Spinelli, Firenze), Anna Maria Giannini (La sapienza, Roma). Punto decisivo del convegno è inoltre quello di condurre i contenuti al di fuori dell'aula, per valutare la domanda di queste nuove figure professionali e le possibili ''resistenze'' da parte delle istituzioni, aggiungendovi il confronto diretto con testimonianze di politica culturale. Importanti quindi il concreto esempio di strategia museale portato della direttrice stessa del Mart, Ggabriella Bbelli e l'intervento di Ddonata Lloss, assessore del Comune di Rrovereto. In attesa di un primo bilancio, nulla esclude che l'iniziativa si possa ripetere in futuro, magari anche con cadenza annuale. Questa è la speranza dei membri della neonata associazione che per un anno (durante il periodo di frequentazione del master) hanno vissuto il contesto trentino e che ora vorrebbero farne un punto di riferimento non soltanto per l'offerta didattica e formativa.
Dal programma dell'evento (il primo di natura consimile che si svolge in Italia) emergono l'importanza di un interscambio di competenze, l'esigenza forte di creare una rete di contatti che portino ad un aggiornamento continuo, al passo con i repentini sviluppi caratteristici di questo preciso settore. ''Rovereto centro dei master in Arte e Cultura: un sogno?'' S'interroga con ottimistico slancio uno degli organizzatori. Vista la tenacia con cui il progetto è stato portato avanti e le prime risposte dei diretti interessati (per l'occasione giungeranno al Mart allievi e docenti da Torino, Genova, Milano, Brescia, Padova, Roma), forse l'ipotesi potrebbe apparire non del tutto così infondata.