News/Approfondimenti > 21 febbraio 2007

Così rilancerò le terme di Peio

di Angelo Dalpez, sindaco di Peio

L'Amministrazione di Peio ha valutato con particolare attenzione l'opportunità di una gestione controllata dal Comune attraverso una apposita società costituita da persone di provata professionalità, amministratori, operatori turistici. Siamo convinti che occorra un rilancio globale di Peio. C'è bisogno di un turismo completo, che unisca le peculiarità e le potenzialità che l'intero nostro territorio può offrire. Lo sci per il quale attendiamo a giorni la visita dei vertici provinciali per riuscire a dare risposte definitive all'atteso completamento dell'area Val della Mite per un progetto invernale-estivo in una zona, seppur di dimensioni ridotte, vocata alla pratica dello sci.

A Peio non esistono i grandi caroselli, i collegamenti con altre rinomate stazioni ormai sature di sciatori e di impianti. Da sempre però esiste lo sci ed esiste un indotto che ha bisogno di questi mesi invernali. Peio non è la stazione dei grandi numeri, ma è una zona di grande tradizione turistica. L'acqua ha un ruolo primario con lo stabilimento di Cogolo, da sempre posto occupazionale per una settantina di dipendenti, ed ora grazie alla S.Pellegrino avviato ad una collaborazione con l'intero comparto turistico di Peio. Il Parco Nazionale dello Stelvio che crede in una integrazione con le aree e i comuni coinvolti nell'area protetta e con le genti che in essa vivono. Non certo da ultime in questa offerta innovativa, le terme con il suo centro, con le sue potenzialità, ma anche con le pressanti richieste per un turismo del benessere. Non credere nel ruolo delle terme come veicolo e potenziale turistico è non credere in una delle grandi potenzialità di Peio. Fa specie che proprio l'attuale gestore del Centro Termale di Peio in una apposita riunione estiva abbia affermato che le terme non hanno e non devono avere un ruolo nel turismo. Mi spiace per il professor De Bernardi di Valserra, per il quale nutro particolare stima ed al quale l'amministrazione ha anche offerto un coinvolgimento nella nuova gestione con una specifica consulenza, ma l'insieme delle peculiarità della Peio turistica devono andare di pari passo con le Terme e con il suo ulteriore sviluppo. Diverse località turistiche si astengono quasi completamente dallo sviluppare un'offerta innovativa a volte alternativa al turismo dello sci, nonostante la consapevolezza dei problemi sia sensibilmente cresciuta o forse anche perché c'è poco di alternativo da offrire. Il settore turistico - e qui parlo toccando la nostra realtà - deve essere in grado di agire. Gli esempi in questo senso ci sono già; con nuove strategie di marketing alcuni operatori promuovono sporadicamente una vacanza all'insegna del relax. Le escursioni con racchette da neve vanno alla grande; nessuna parla mai di golf su ghiaccio, viaggi in carrozza o su slitta, escursioni guidate, e quindi il benessere con le terme e tutte le sue potenziali e innovative offerte; ed ancora proposte di cultura, storia, tradizioni, enogastronomia, prodotti e artigianato locale. Se una stazione non è in grado di formulare proposte alternative diventa, in mancanza o scarsità di neve come in questa stagione, una destinazione turistica invernale priva di attrattive. Per questo motivo credo ci sia bisogno di ulteriori spinte verso una collaborazione globale e un'unità di intenti, operando tutti nella stessa direzione. L'amministrazione di questo si fa carico. Così come tra gli stessi operatori turistici è rinata la voglia di intraprendere nuove strade, potenziare le attuali ma credere soprattutto nel grande potenziale che il turismo di Peio può offrire e che va pubblicizzato in un'unica offerta. Giorgio Dandola, docente di Gestione delle imprese turistiche all'università di Trento dice «….parallelamente allo sviluppo anche in inverno di un turismo di tipo culturale occorre sviluppare una ricettività diffusa e se esistono delle terme in zona, non dimenticare che il turismo invernale e quello termale si integrano particolarmente bene». Con lo stesso spirito l'amministrazione crede nel potenziale umano esistente sul territorio, alle molte professionalità - e sono diverse - che hanno indirizzato gli studi superiori e universitari allo studio del territorio, al marketing turistico, all'economia di valle. Questi saranno i potenziali operatori del domani e in questi dobbiamo credere. Alla notizia della possibile gestione da parte del Comune del Centro termale di Peio, diversi giovani laureati di Peio si sono proposti con domande dirette, disposti ad affrontare corsi di specializzazione nel settore gestionale. E questo per noi è di grande sollievo. Allo stesso tempo anche alcuni dipendenti dell'attuale gestione delle Terme si sono presentati con richieste d'impiego nella nuova società. Da parte nostra è stata data assicurazione anche perché le «vere» professionalità presenti sul territorio vanno valorizzate. La massima trasparenza anche nelle assunzioni è indice di buon governo, considerando che un'amministrazione pubblica deve guardare all'interesse generale dei propri censiti, evitando però caste o alberi genealogici di particolare interesse. La scadenza del contratto con l'attuale gestione, che prevede l'apertura annuale in sette mesi, scade il 23 giugno 2007, mentre l'attuale società gestrice intende chiudere a fine febbraio, in anticipo sulle passate stagioni. In alternativa per la continuazione fino a Pasqua dell'apertura termale al Comune di Peio sono stati chiesti 45.000 euro. Gli aspetti occupazionali sono quelli che stanno più a cuore, così come il mancato servizio per alberghi o singoli utenti. Non spetterà certo a noi rispondere della gestione del Centro termale fino all'entrata della nuova società. Rimane comunque l'amaro in bocca. In questa fase l'Amministrazione ha dato la massima disponibilità nel trovare un accordo per l'acquisizione di particolari strumentazioni di proprietà della presente gestione, così come l'acquisto del materiale curativo o i prodotti valorizzati dalla stessa gestione. A margine di tutta la vicenda rimane da sottolineare come la nota inviata dal capogruppo di minoranza del comune di Peio dimentichi volutamente gli interventi diretti fatti dalle amministrazioni che si sono succedute nel periodo di gestione delle terme da parte della «Nuove Terme» srl, valutate in un milione e 800mila euro, considerando anche i contributi provinciali e consulenze. Le idee e i progetti della nuova società che andrà a gestire il Centro Termale di Peio gli abbiamo precedentemente esposti mentre sarà importante un diretto rapporto con tutti gli operatori turistici di Peio in primis gli albergatori che, a parte qualche singola realtà, credono in questa nostra iniziativa non certo diretta a rimpinguare le casse del comune ma che va solo a vantaggio di una migliore offerta del prodotto «Peio» con agevolazioni ma soprattutto con migliori servizi per gli utenti.

Il recente studio effettuato da Trento School of Management di Trento per conto dell'Apt della valle di Sole, Peio e Rabbi evidenzia come il ruolo marginale delle terme è da ricondurre ai seguenti aspetti: localizzazione geografica decentrata e poco appetibile; offerta caratterizzata prevalentemente da una dimensione curativa; carenza di proposte legate al benessere. Credo che ci sia da meditare ma soprattutto da lavorare uniti per il bene comune.

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