News/Approfondimenti > 02 giugno 2007

Il manager? Uomo e over 50. Pochi laureati, mobilità nulla

Indagine della tsm sui dirigenti trentini, Dellai: esigenza di ricambio

Trento - La classe dirigente trentina è capace, attenta al territorio, ma anche pericolosamente autoreferenziale e poco aperta all'innovazione e alla mobilità.

Questi i tratti salienti del rapporto promosso da Trentino School of Management riguardo ai manager della nostra provincia. L'indagine, che ha coinvolto 800 dirigenti del nostro territorio, è stata esposta ieri all'incontro di via Calepina che ha visto i ricercatori Mauro Marcantoni e Nadio Delai illustrare i risultati e dare vita a un dibattito sullo stato di salute del management trentino.

POCHE DONNE, POCHI LAUREATI.
- Alcuni numeri meritano rilievo: il 92,1% dei dirigenti trentini sono uomini. Contro una percentuale femminile del 7,9%, il 62,7% dei dirigenti ha più di cinquanta anni, solo il 6,6% è sotto i quaranta. Il livello di istruzione è decisamente sotto la media nazionale, con appena il 64% dei manager in possesso della laurea, dove la media nazionale arriva al 90% di dirigenti che hanno concluso l'università. Ben il 73% dei manager che lavorano sul nostro territorio sono trentini di nascita, sottolineando una mobilità bassa del sistema trentino rispetto all’Italia, che comunque è il Paese dell’Ue che meno attrae dirigenti stranieri.

PROVINCIA APPETITA
Gli studiosi di tsm non si sono però fermati ad un'analisi strettamente statistica dei dati: chiedendo agli stessi manager quali fossero le posizioni che contano di più in Trentino, la risposta ottenuta ha indicato nelle cariche elettive della provincia le “poltrone” più importanti (91,4% di preferenze), seguite al 69,9% dai responsabili .della cooperazione, Dato significativo, se si pensa che la stessa indagine, svolta a livello nazionale dalla Luiss, ha indicato nei manager delle istituzioni finanziarie i rappresentanti del potere ''che conta'' per l'85,3%o dei soggetti intervistati. Solo il 30,6% dei manager pensa che i dirigenti trentini siano troppo vecchi, ma considerando che più della metà del campione è over 50, la percentuale è meno trascurabile di quanto si possa credere in prima istanza. Inoltre l'8l,3% degli intervistati è convinto che la classe dirigente trentina sia troppo chiusa in sé stessa.

IL DIBATTITO
Dopo i dati il dibattito. Delai ha sottolineato che “l’esigenza di ricambio dovrebbe avere il sopravvento sulla paura di crescere in casa un possibile concorrente. Inoltre, su un territorio così ristretto tutti si sentono vicini al potere, e se non lo si è, di cerca di creare la giusta filiera. Magari si vuole la comunità di vale specifica , invece che pensare all’interesse collettivo. Infine, credo che sia nella cultura di questa terra avere paura delle grandi sfide e dei grandi investimenti”. Il preside della Facoltà di Economia di Trento Paolo Collini, ha insistito nell’indicare “nella mobilità la chiave per migliorare. Dobbiamo rassegnarci a perdere qualche bravo manager e provare ad attrarne altri”.

knock off watches