Turismo Ecologico
sono vacanze che richiedono adattamento e voglia di avventura. ''luoghi vissuti, amati e sofferti con lo spirito di esploratori più che di vacanzieri''. di Duccio Canestrini, antropologo. Nato a Rovereto, in Trentino, nel 1956
''Con i campi tendati non lasciamo tracce del nostro passaggio. Un’idea molto interessante, sana ed ecologica. Duccio Canestrini, antropologo, scrittore, docente di antropologia del turismo alla Trento School of Management e al corso interfacoltà di Scienze del turismo del Campus di Lucca, ha un bel ricordo dei campi tendati.
Ama davvero il turismo in tenda?
Perfino il maschio profilo del Duce accompagna negli anni Trenta la prima pubblicità delle tende Moretti, massima prova tattica di un colonialismo in cerca di ''un posto al sole''… Impresa che presto avrebbe fortunatamente ceduto il passo all’avventura disarmata.
Che tipo di avventura?
Nei rest camp l’infrastruttura è rimasta leggera e nascosta. La ricettività non sta nell’edificio ma nell’effimero organizzato. L’idea, appunto, ed è geniale come idea, è di non lasciare tracce del proprio passaggio: un’idea sana, ecologica. Un’idea diversa dal solito.
È un modo di viaggiare elitario, di lusso?
Un tipo di turismo che torna ad essere elitario, dico torna perché il turismo nasce aristocratico, si imborghesisce dapprima, poi si democratizza e infine ha quasi paura e orrore di se stesso, sicché cerca alternative. La soluzione? Per chi può, è al grido di ''via dalla folla pazza!''. Un lusso, quello del silenzio e dello spazio, che costa caro.
Come sono questi viaggi?
In luoghi a forte interesse naturalistico e spesso con marcata escursione termica tra il giorno e la notte. Un turismo fatto di lunghi tratti a piedi e parecchie ore in fuoristrada. Per scoprire (o illudersi di scoprire, perché il turismo p anche gioco) luoghi veri. Amati e sofferti. Vissuti insomma, con lo spirito di esploratori più che di vacanzieri, che richiedono notevole spirito di adattamento e voglia di avventura.
Sono percorsi adatti a tutti?
Sì. Ma non si può fare un discorso di censo. Non è l’ennesimo prodotto da acquistare e da consumare velocemente. È invece una forma di turismo esperienziale che presuppone curiosità e una preparazione culturale per poterne godere appieno. Un viaggo così offre strumenti in più. L’importante è saperne godere pienamente.