News/Approfondimenti > giugno 2007

Numeri uno in trentino: il 60% viene dal pubblico.

La classe dirigente in Trentino è formata da 800 persone. L'élite ristretta - i «numeri uno» - sono 182. Tra essi il settore pubblico è nettamente prevalente: tra pubblica amministrazione locale e nazionale e personale eletto nelle istituzioni siamo al 57% del totale. La componente privata imprenditoriale è il 17,6%, a cui si aggiunge un 14,3% di associazioni di rappresentanza. Il sociale esprime il 6,6% dei numeri uno, i mass media il 3,3%, l'università e la ricerca l'1,1%.

È questo uno dei principali risultati della ricerca sulla classe dirigente provinciale realizzata dalla Trentino School of Management in collaborazione con Ermeneia. Il rapporto, pubblicato da Franco Angeli con il titolo «Lo sviluppo come responsabilità diffusa», è stato presentato ieri pomeriggio alla Fondazione Caritro dal direttore di Tsm Mauro Marcantoni e dal presidente di Ermeneia Nadio Delai e discusso in una tavola rotonda con gli interventi, tra gli altri, del direttore della Luiss di Roma Pier Luigi Celli, del presidente dell'Università Innocenzo Cipolletta e del presidente della Fondazione Caritro Mario Marangoni. La classe dirigente trentina - ha spiegato Marcantoni - è prevalentemente maschile (92%), ultracinquantenne (63%), laureata (64%). Tende in prevalenza a occupare più di una posizione di responsabilità. Viene reclutata dall'esterno per alcune posizioni «alte», ma emerge una difficoltà ad allevare i talenti all'interno. In essa, chi conta di più nella percezione diffusa sono la Provincia e la cooperazione. Nel complesso, ha precisato Marcantoni, la classe dirigente trentina è considerata affidabile, attenta al territorio, capace di gestire processi collettivi. Ma rischia spesso l'autoreferenzialità, ha poca attenzione alle dimensioni nazionale e internazionale, premia la cooptazione più che il merito, vive una certa cultura assistenzialistica e non ha preso in mano il problema della sua «successione».

La sintesi è : «Più luci che ombre, con alcuni campanelli di allarme».

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