News/Approfondimenti > 04 dicembre 2006

E-Procurement: ripartono i Master di Tor Vergata e Trento

Ne parliamo con i professori Gustavo Piga, dell'Università Roma II a Tor Vergata, e Pier Franco Camussone, della Trento School of Management.

Con l'arrivo dell'inverno, parte la terza edizione dei Master in e-Procurement organizzati dall'Università di Roma Tor Vergata e dalla Trento School of Management (TSM) con il patrocinio del Ministero dell'Economia e delle Finanze e di Consip S.p.A.. Tor Vergata e TSM offrono due percorsi formativi che portano allo stesso risultato - un Master di I livello - ma con metodologie in parte diverse e nel contesto di tessuti economici per molti versi dissimili.

Il Giornale degli Acquisti ne ha parlato con i direttori dei due Master, i professori Gustavo Piga, per Tor Vergata, e Pier Franco Camussone, per TSM.
''Partiamo adesso con il bando - spiega il Prof. Piga - il corso si sviluppa lungo l'arco di un anno per 10 mesi con moduli di una settimana al mese, per 300 ore di lezioni frontali, cui si aggiungono tre mesi di formazione a distanza. E ogni mese si tiene l'esame sul modulo del mese precedente''. E qui emerge un primo elemento di novità, quello del modulo settimanale: nelle edizioni precedenti, le lezioni si tenevano i giovedì e venerdì del mese. Le materie oggetto di studio vertono su ICT, normativa, strategie di acquisto, supply chain management, deontologia, massimizzazione della concorrenza, mercati di sbocco. Sono disponibili borse di studio offerte dai partner privati del Master.

Le materie oggetto di studio dovrebbero essere pane per i denti per ogni moderna funzione acquisti della Pubblica Amministrazione, ma hanno riscosso ''un'enorme attenzione anche da parte del settore privato''. Anzi, sottolinea Piga, gli studenti che hanno finora frequentato il Master di Tor Vergata vengono tutti dal settore privato, in particolare da grandi gruppi industriali quali Finmeccanica, Alitalia, Enel ed Eni. Gruppi coscienti del ruolo fondamentale della funzione acquisti e delle enormi potenzialità di risparmio sui costi strutturali, di innovazione e di qualità della spesa che può produrre.

Anche da parte del settore pubblico, sia locale che centrale, viene manifestato un ''altissimo interesse'', ma poi nella pratica interviene la difficoltà per le P.A. di finanziare un periodo di formazione per i procurer pubblici. Ed è un peccato perché si perdono tanti soldi e tante opportunità di costruire competenze economiche, ICT, strategiche e legali che potrebbero consentire di cogliere le ''immense possibilità'' introdotte con la Finanziaria e la Direttiva UE.

Vi sono quindi ''tantissime ragioni per investire in capitale umano in tema di appalti pubblici, dalle novità normative italiane ed europee allo sviluppo delle tecnologie informatiche per gli acquisti'' rileva il direttore del Master di Tor Vergata. ''Se ne sono accorti anche all'estero, dove la fame di formazione è molto forte. Stiamo infatti diventando un polo di attrazione per i Paesi dell'est: abbiamo già ospitato 10 procurers albanesi e ne stiamo aspettando altri 10 dalla Bosnia''.

Rispetto a Tor Vergata, il contesto in cui si svolge il Master in e-Procurement della Trento School of Management appare per alcuni versi radicalmente diverso. Diverso non tanto nella metodologia: quello di TSM è un Master tradizionale cui partecipano 25 studenti costituito da 208 ore di lezioni frontali. Si svolge da febbraio a luglio con sei moduli settimanali al mese su due aree disciplinari e l'esame mensile sulle materie del mese precedente. E il tutto viene coronato da uno stage tra settembre e novembre presso le aziende della Pubblica Amministrazione.

Ma tra Roma e Trento la situazione appare estremamente diversa nella frequentazione dei corsi: a Trento gli studenti vengono infatti tutti dal settore pubblico. ''All'inizio pensavamo di farlo per le persone che lavorano nella Pubblica Amministrazione e il primo anno gli studenti sono venuti tutti dalle P.A. - spiega il Prof. Camussone, direttore del Master della TSM - Ma poi si sono interessate anche le aziende pubbliche e ormai la domanda supera largamente l'offerta, non siamo in grado di onorare la richiesta. Quest'anno puntiamo di più sui neolaureati, ma bisognerebbe farli venire da altre regioni dove c'è una notevole disoccupazione intellettuale: nel Trentino e in tutto il Triveneto abbiamo la piena occupazione, siamo praticamente bloccati''.

Il Master TSM, sottolinea il Prof. Camussone, ''non sarebbe rivolto solo alle aziende pubbliche che devono comprare, ma anche alle aziende private che forniscono gli enti pubblici. Abbiamo quindi pensato di orientare l'offerta anche a chi vende, con campagne di stampa e di sensibilizzazione, ma finora le adesioni sono state basse, meno del 10 per cento''. Una situazione che alla TSM viene imputata in buona parte alla natura stessa del tessuto produttivo trentino, ''fatto di piccole aziende a livello artigianale che non si strutturano con una funzione commerciale adibita alla partecipazione ai bandi di gara''.

Tra Roma e Trento, i due principali poli dell'insegnamento dell'e-Procurement nel nostro Paese, si evidenzia quindi una situazione per certi versi ribaltata. A Tor Vergata dominano i fornitori privati - ''non riusciamo a sfondare nessuna porta'' nella P.A., lamenta il Prof. Piga - mentre alla TSM imperano gli acquirenti pubblici, ''le aziende private ci snobbano'', gli fa eco il collega Camussone.

Un quadro che evidenzia da un lato il sussistere di una condizione di scarsa maturità del mercato delle competenze negli approvvigionamenti pubblici, ma dall'altro anche le grandi potenzialità di crescita dell'e-Procurement pubblico in Italia. Potenzialità che non mancheranno di trovare stimolo nei nuovi strumenti, nelle strutture e nelle normative previsti dalla Finanziaria e dalla Direttiva comunitaria sugli appalti pubblici.

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