Risorse umane, indagine della tsm
Gestione del personale. Attenzione insufficiente in otto aziende su dieci. Esaminati 103 casi. Morelli: “La costante è l’improvvisazione”. Le maggiori criticità riguardano le strutture sotto i 25 dipendenti.
TRENTO – “L’improvvisazione è la costante che caratterizza la gestione delle risorse umane nelle imprese trentine”. Il professor Ugo Morelli, docente alla Trento School of Management, commenta così i dati emersi nell’ambito della ricerca condotta dall’istituto. L’obiettivo della ricerca è stato quello di esplorare i cambiamenti in atto negli stili di gestione delle risorse umane ponendo attenzione a tre livelli direzionali. Il primo è stato quello imprenditoriale in particolare per le aziende di piccole dimensioni dove lo stesso proprietario ha responsabilità diretta sul personale. Il secondo ha riguardato i capi diretti e i capi intermedi responsabili della gestione operativa di gruppi di lavoro. Il terzo di è riferito ai direttori del personale. L’indagine ha riguardato 103 imprese dei principali settori economici del contesto locale trentino.
I risultati non lasciano spazi ad alcuna interpretazione: l’80 per cento delle aziende non risulta rivolgere alcuna attenzione all’ambito della gestione delle risorse umane. La tsm le definisce “bricoleurs”, ovvero in possesso di strumenti limitati, e che quindi affrontano in modo destrutturato la gestione operativa. Solo il restante 20% è in fase evolutiva, ovvero con portafoglio di strumenti ampio e bilanciato in relazione al grado di innovatività. Morelli sottolinea come “il problema a livello teorico sia sempre molto sentito ma il passaggio a qualcosa di concreto continui nella stragrande maggioranza dei casi a non avvenire. Nelle realtà più piccole – continua – che danno un impiego a 20-25 persone continua a vigere la regola del “padre-padrone”, ovvero spetta all’azionista di maggioranza prendere le decisioni. Nelle aziende che impiegano dai 100 ai 200 operai purtroppo la situazione non sempre è molto diversa. Questa mancanza di attenzione è un fatto generalizzato e puntualmente, quando si tratta di ridurre i costi, il primo ambito a subire tagli è quello della gestione delle risorse. Abbiamo organizzato diversi corsi sull’argomento, purtroppo su quindici partecipanti puntualmente quattordici provenivano da province limitrofe alla nostra. Qui tutto continua a tacere”. Gianluca Cepollaro, uno degli autori della ricerca, sottolinea come “in un momento storico che vede lavorare a stretto contatto persone con situazioni contrattualistiche assolutamente diverse, è necessario operare sulla motivazione, sull’integrazione e sulla coesione. In una sola parola bisogna investire molto di più nella gestione dell’uomo.