Paesaggi, ecco i premi
L'Adige
Ha avuto luogo nella mattina di ieri, all'interno della sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio, la cerimonia di consegna dei premi del concorso internazionale «Fare paesaggio», un'iniziativa promossa a partire dallo scorso anno dall'osservatorio del paesaggio della Provincia di Trento e introdotta lo scorso anno all'interno delle linee guida della legge urbanistica locale.
L'evento, alla sua prima edizione, ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti delle istituzioni italiane e straniere, nonché di professionisti, architetti e docenti universitari coinvolti nella cura e nella gestione del patrimonio ambientale di tutto l'arco alpino. Il concorso, aperto a tutte le amministrazioni pubbliche e gli studi privati che condividono gli obiettivi di sostenibilità e di programmazione gestionale stabiliti all'interno della Convenzione delle Alpi, il trattato internazionale per lo sviluppo e la protezione del paesaggio montano, prevedeva tre ambiti tematici, finalizzati a valorizzare i percorsi già intrapresi nella pianificazione di nuovi piani territoriali, negli interventi volti a modificare l'aspetto paesaggistico e in relazione alla promozione culturale e alla partecipazione pubblica. «Il progetto - spiega il direttore della Scuola di governo del paesaggio (Step) Gianluca Cepollaro - nasce dalle indicazioni contenute nella legge urbanistica provinciale, in conformità ai dettati comunitari di ambito. Si tratta di un'iniziativa a cui teniamo particolarmente, perché si propone di dare risalto a interventi che sono già stati portati a termine, potendo valutarne la ricaduta sociale e ambientale al di là del premio stesso (che peraltro non prevede alcun tipo di compenso, ma solo un riconoscimento formale). Di fatto, l'intento è quello di valorizzare le buone pratiche e mettere in contatto i diversi territori in modo da avviare una discussione aperta sul paesaggio». dettati comunitari di ambito. Si tratta di un'iniziativa a cui teniamo particolarmente, perché si propone di dare risalto a interventi che sono già stati portati a termine, potendo valutarne la ricaduta sociale e ambientale al di là del premio stesso (che peraltro non prevede alcun tipo di compenso, ma solo un riconoscimento formale). Di fatto, l'intento è quello di valorizzare le buone pratiche e mettere in contatto i diversi territori in modo da avviare una discussione aperta sul paesaggio». Il premio è stato assegnato, lo scorso mese di maggio, da un giuria di esperti internazionale, presieduta dal professore Joan Nagué, direttore dell'osservatorio del paesaggio della Catalogna. «Il riconoscimento - ha osservato l'assessore Carlo Daldoss, in apertura della cerimonia - si inserisce all'interno del percorso avviato dall'amministrazione provinciale per tutelare il nostro patrimonio ambientale. Speriamo che, a partire da questo momento, ci sia modo di confrontare interventi tra territori differenti».
Per la sezione pianificazione e iniziative gestionali, il premio è andato al Comune piemontese di Ostana, per un progetto di ripopolamento dell'abitato. In ambito di interventi pubblici, il premio è andato allo studio Akka di Lubiana per il progetto di riqualificazione di alcuni impianti di risalita. Infine, per quanto concerne l'impiego del territorio, è stato riconosciuto il merito del progetto transfrontaliere «Un confine per guardare oltre», messo in campo dall'Ordine degli architetti di Cuneo in collaborazione con le istituzioni francesi.