News/Approfondimenti > 29 aprile 2005

Matrimonio fra arte ed economia

Ospite in via Belenzani, Bruno Racine, I direttore del Centre I Pompidou di Parigi. L’incontro alla Galleria Civica

Arte ed economia: binomio dissacrante o illogico, sino a pochi anni fa. Oggi le cose sono cambiate. Primo di una serie di incontri, l'appuntamento di questo pomeriggio (alle 18 negli spazi della Galleria Civica, in via Belenzani) si ripropone di “fare i conti” con due termini apparentemente opposti. Niente demagogia, dietro una simile affermazione; non si vedranno opere d'arte capaci di far crescere il Pil; né capolavori asserviti alla mera logica di mercato.

Ciò che viene proposta è piuttosto una riflessione su come arte ed economia, al presente, possano stimolarsi vicendevolmente - contaminarsi, come s'usa dire negli ambienti accademici, e dare dei frutti. Suona bene, e sembra facile. Ma non lo è. Sostenere l'esistenza di un rapporto direttamente proporzionale tra le due discipline sarebbe follia come esistesse una cinghia di trasmissione che consente di mettere da un lato e ottenere dall' altro. Ecco dunque la terza via: dar vita a climi sociali che nel nuovo (in arte e in cultura) investano, invece di sentirsene intimoriti. Proprio quello, è la tesi sostenuta, sarà grembo affettuoso e generoso, pronto ad accogliere conoscenza e innovazione - motori primi dell'economia. Parole? Non solo, e soprattutto non sempre. Star della serata sarà Bruno Racine, direttore del Centre Pompidou e artefice del radicale cambiamento di cui ha beneficiato il Beaubourg; a lui il compito di spiegare come investire in cultura sia “la strada per la civilizzazione”.

L’evento, organizzato da Galleria Civica, Università degli Studi, tsm-Trento School of Management, e Ordine dei Commercialisti della Provincia autonoma, ha scelto come opportuna cornice “Interessi Zero. Quanto l'economia deve fare i conti con l'arte”. Contribuiranno alla riflessione Pier Luigi Sacco, docente allo Iuav di Venezia, Ugo Morelli, di tsm-Trento School of Management e, in veste di moderatore, Enrico Zaninotto, della Facoltà di Economia Università degli Studi di Trento.

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