News/Approfondimenti > 13 marzo 2015

Il Trentino accoglie il tema di Expo 2015: ''Nutrire il pianeta''

lavocedeltrentino.it

Arriva anche al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina il messaggio di Expo 2015 “Nutrire il pianeta”, ad animare il grande evento di primavera che già da qualche anno impegna le corti e il chiostro del grande complesso monumentale di San Michele. 

Nelle giornate del 18 e 19 aprile torna infatti il Festival dell’etnografia del Trentino: la terza edizione avrà come tema “Nutrire la montagna, nutrire la sua gente”. 

Si terrà invece il prossimo 10 aprile 2015 con inizio alle ore 9.00 presso il Muse il convegno “Nuove terre per nuovi paesaggi”.

Il tema centrale dell’incontro, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento attraverso l’Osservatorio del Paesaggio, Tsm e la step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, sarà il contrasto all’abbandono e il recupero delle aree agricole marginali.

“Nutrire la montagna, nutrire la sua gente” sarà il tema del 3° Festival dell’Etnografia del Trentino, che il 18 e 19 aprile chiamerà a raccolta presso il Museo i partner di “Etnografia trentina in rete” coloro che sono impegnati nell’ambito dell’agricoltura sostenibile e delle produzioni di qualità.

E dunque chilometro zero, biodiversità, colture tradizionali negli incontri con gli esperti, ma anche, lungo l’arco di due giornate fitte di appuntamenti e di proposte, artigianato, giochi, laboratori, costumi, teatro dei burattini, musica e ballo, e la celebre “Canta dei Mesi” di Cembra come evento straordinario. Una grande festa del territorio, di chi lo abita e delle sue tradizioni.

Al Muse, organizzato da Tsm, si svolgerà il 10 aprile prossimo il secondo convegno: “Nuove terre per nuovi paesaggi”.

L’abbandono degli spazi rurali costituisce oggi una vera emergenza per i paesaggi montani dell’arco alpino.

Le dinamiche che caratterizzano l’abbandono dei campi e dei pascoli sono così evidenti da rappresentare, assieme all’espansione urbana, una vera rivoluzione per il paesaggio.

L’attuale crisi del modello di sviluppo economico impone una profonda riflessione sul rapporto tra l’uomo e la natura nonché la ricerca di soluzioni ispirate da nuovi approcci economici e sociali orientati alla sostenibilità.

Il documento “Dieci azioni per il paesaggio rurale del Trentino”, a cura dell’Osservatorio del Paesaggio, individua alcune possibili forme di contrasto al declino dei paesaggi rurali marginali attraverso l’affermazione di nuove forme di produzione, il riconoscimento del ruolo di generatori di servizi eco-sistemici, l’apporto all’attrattività del territorio sul mercato turistico.

L’incontro intende proporre una nuova interpretazione al fenomeno dell’abbandono ma soprattutto informare sulle novità della normativa esistente e sulle opportunità di sostegno finanziario per la rivitalizzazione degli spazi rurali marginali.

Saranno inoltre presentate alcune esperienze che nei territori alpini rappresentano casi esemplari di recupero e rivitalizzazione degli spazi rurali marginali. 

Ad aprire il convegno, che è parte delle attività propedeutiche e parallele alle iniziative di Expo 2015, sarà l’assessore alla Coesione territoriale, Urbanistica, Enti locali ed Edilizia abitativa della Provincia autonoma di Trento, Carlo Daldoss, a cui seguiranno, tra gli altri, gli interventi di Gabriele Calliari, presidente Coldiretti del Trentino, che presenterà il documento “Dieci azioni per il paesaggio rurale del Trentino” e Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali, che farà una riflessione sul quadro nazionale degli strumenti di contrasto all’abbandono.

Sempre durante la prima sessione moderata da Giorgio Tecilla, segretario dell’Osservatorio, interverrà Annibale Salsa, del Comitato Scientifico di step, tratterà il tema delle dinamiche dell’abbandono delle terre alte nella storia delle Alpi.

La sessione pomeridiana prevede invece una tavola rotonda moderata da Walter Nicoletti durante la quale saranno presentate alcune testimonianze significative sulle nuove forme dell’agricoltura e sulle conseguenti nuove opportunità di paesaggio.

Tra le testimonianze l’esperienza francese dell’Associazione Fondiaria di Abriès e quella del Comune piemontese di Ostana. 

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