Un ponte tra immigrati e imprese. Ebit, Camera di Commercio, tsm, Itc e Università insieme con Pontest.
di Giovanni Pedrotti
TRENTO - Nasce Pontest, un nuovo progetto per l'inserimento degli immigrati nel mondo del lavoro, illustrato ieri mattina presso la Fondazione Caritro. Il progetto, che riunisce l'Ente bilaterale dell'artigianato, la Camera di Commercio, la Trento School of Management. Itc e il dipartimento di scienze giuridiche, affronterà il problema di inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro degli immigrati, cercando di valorizzare le competenze specifiche dei singoli, in relazione al fabbisogno espresso dal tessuto economico.
I lavoratori extracomunitari rappresentano infatti una fetta non indifferente della popolazione trentina (il 3,9%) e per questo risulta necessario un inserimento sempre più rapido, teso a facilitare l'incontro tra offerta e domanda di impiego, anche a livello transnazionale.
«L'Italia - ha spiegato Antonio Chiesi, docente dell'Università di Milano - non può fare a meno degli immigrati; solo loro possono compensare i pericolosi squilibri della piramide d'età ». Gli immigrati infatti, presentano un tasso di natalità pari a più del doppio rispetto a quello dei trentini autoctoni e questo potrebbe rivelarsi fondamentale in una provincia dove una larga fetta della popolazione è composta da individui anziani e quindi non spendibili sul piano lavorativo.
Secondo Chiesi inoltre, gli stranieri rappresentano elemento di forte riequilibrio per la nostra società . In primo luogo, rappresentano il 7% dei contribuenti dell'Inps e quindi sono fondamentali per il mantenimento delle pensioni. In secondo luogo essi offrono lavoro qualificato (dei 10.800 iscritti all'associazione artigiani, ben 919, 1'8,5%, sono stranieri) e non, svolgendo spesso mansioni di «sacrificio» snobbate dai lavoratori autoctoni. Necessari appaiono anche per il riequilibrio delle piccole imprese: se quelle italiane sono cresciute al ritmo annuale dell' 1%, quelle create dai nuovi lavoratori sono cresciute del 26%, creando nuova occupazione in tutta la penisola.
Pontest avrà una durata complessiva di 36 mesi e presenterà 6 diverse microfasi suddivise in informazione sul progetto, ricerca sulle dinamiche oggetto dell'iniziativa, progettazione di un modello d'intervento, formazione, sperimentazione e diffusione dei risultati.