News/Approfondimenti > 22 settembre 2015

Trento. Il Muse investe ancora su docenti e studenti. Proposte didattiche: 35 forme di insegnamento

Corriere del Trentino

TRENTO. Il «Laboratorio di fabbricazione digitale», la «Palestra della scienza», il «Maxi Ooh!» per i piccoli da 0 a 5 anni. E poi ancora: lo spazio di ricerca «Science on a Sphere» e la «Discovery Room», fino alle new entry della stagione 2015-2016: i laboratori di «Educazione al paesaggio» e di «Alimentazione e salute». C’è tutto questo e molto altro nella due giorni organizzata dal Muse per presentarsi agli insegnanti delle scuole del Triveneto.

La sezione educativa del Muse, infatti, riscuote da anni un grandissimo successo, con esperti di pedagogia, divulgazione scientifica, mediatori culturali e ricercatori che lavorano fianco a fianco dei docenti per strutturare con loro la miglior offerta formativa under 18. Un percorso che, nel solo 2014, ha visto oltre 120.000 insegnanti e studenti (il 26% dei visitatori) attraversare le sue sale, approfondirne le ricerche, osservarne da vicino le mostre.

«Merito dell’approccio che proponiamo: una modalità di insegnamento multidisciplinare, un ingresso profondo nella conoscenza basato su un’esplorazione costruttiva. Questo perché vogliamo che i ragazzi imparino, facendo. Siamo certi, infatti, che seguendo il modello del learning by doing, del coinvolgimento diretto e creativo, l’apprendimento possa essere un’ottima via per stimolare una cittadinanza attiva e propositiva fin dalla più tenera età» ha dichiarato il direttore del Museo, Michele Lanzinger.

Non a caso, la nuova stagione si apre all’insegna di 35 forme originali di insegnamento: «Saranno i docenti a testare per primi questi percorsi in quelle che noi chiamiamo “le aule itineranti del Museo”. Sceglieranno come meglio adattare ogni contenuto alle proprie classi, ben sapendo che oggi si può studiare e capire la scienza partendo dall’arte, dalla musica, dalla letteratura, per un’esperienza coinvolgente e multisensoriale» ha chiarito Samuela Caliari, responsabile del progetto didattico del Muse.

Così, gli innovativi linguaggi della scienza si declineranno in un calendario ricco di visite a tema, incontri e attività nei laboratori di ricerca, a partire dai nuovissimi hub della conoscenza dedicati all’ambiente (in collaborazione con Step Scuola per il governo del territorio del paesaggio di Trento con tanto di escursioni al Dos Trent, al Belvedere di Sardagna e al Dos di San Rocco) e all’alimentazione (con il supporto dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e approfondimenti su salute, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e corretto stile di vita). «Sono entrambe questioni fondamentali e non più trascurabili e anche grazie al suggerimento dei docenti abbiamo deciso di affrontarle da vicino, facendo comprendere ai ragazzi che si può fare tanto, anche a partire dal nostro piccolo» ha puntualizzato ancora Caliari.

E proprio per questi nuovi ambiti didattici, pare che già fiocchino le richieste di approfondimento, provenienti non solo dagli istituti della provincia. Gli studenti trentini, infatti, non sono gli unici a scegliere il Muse come palcoscenico formativo da affiancare alle più tradizionali aule. Con loro, anche i ragazzi di Veneto (32%), Lombardia (18%) ed Emilia Romagna (11%). «Certamente la partecipazione più significativa, con oltre il 35% delle visite, è stata a oggi degli istituti scolastici del Trentino Alto Adige, a conferma di quanto sia importante, per noi, lavorare in sinergia con i docenti del territorio, ma guardiamo anche oltre, sia a livello italiano che internazionale» ha ripreso il direttore Lanzinger, concludendo: «Collaboriamo attivamente e con grande soddisfazione con Bolzano, Monaco e Salisburgo e in linea con quanto previsto dal Piano provinciale sul trilinguismo, abbiamo attivato visite guidate in lingua tedesca e inglese così da rafforzare le competenze dei giovani e creare un crossover di esperienze per gli studenti e per gli insegnanti accompagnatori. Per il nuovo anno, dunque, confidiamo di poter replicare le performance del 2015, quando tutte le prenotazioni per le attività andarono sold out fin dal mese di febbraio».



Silvia Pagliuca



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